Guarigione

L'Omeopatia stimola la capacità di generare salute dall’interno.

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Guarigione e Medicina Omeopatica

L'Omeopatia può aiutare in svariate malattie acute e croniche. Essa dimostra il suo valore anche dinanzi a sofferenze che non consentono di porre una diagnosi precisa. Pensiamo ad esempio a soggetti con sintomi mentali singolari o bizzarri ed alla presenza inspiegabile di disturbi persistenti o ricorrenti.

Spesso il rimedio omeopatico provoca nel malato cronico una blanda e transitoria fase di espulsione di tossine fisiche o "emotive": qualche sintomo può riaffacciarsi fugacemente con maggiore intensità, mentre vecchi disturbi superficiali avuti nel passato ritornano a dare qualche segno di sè.Si tratta con tutta evidenza di evenienze del tutto inspiegabili con l'effetto placebo che viene da alcuni chiamato in causa.

In pazienti con problematiche psicologiche o esistenziali si può verificare una sorta di profondo insight: il soggetto assiste spesso ad un drammatico miglioramento del proprio grado di consapevolezza esistenziale che lo spine a porre fine a comportamenti patologici che perduravano da anni o decenni e modificando alla radice dei rapporti morbosi con gli altri, con la vita e con sè stesso.

Talvolta si assiste ad un fenomeno sorprendente: il paziente percorre a ritroso l'itinerario lungo il quale la malattia costituzionale lo aveva condotto nel corso di mesi o perfino decenni: i disturbi più profondi si attenuano o spariscono, mentre si ripresentano altri più superficiali ed eliminati in un  passato a volte remoto. Questo fenomeno dimostra l'intima cconnessione fra fenomeni patologici all'apparenza fra loro disgiunti ma in realtà provenienti da un unico disordine costituzionale.

Il profondo miglioramento che una terapia omeopatica profonda può determinare è un'esperienza difficilmente describile se non sperimentata in prima persona. Il rimedio può dimostrarsi capace di ottimizzare il funzionamento globale dell'individuo valorizzandone le qualità in maniera simile a quella di un temperino che non modifica la natura di una matita ma la rende in qualche modo "la miglior matita possibile".

Naturalmente queste non sono che delle parole più o meno belle. Mi chiedo però che cosa possa trattenere tante persone dall'approfondire la conoscenza di questa materia e a toccare con mano i fatti anzichè accontentarsi dei pregiudizi. Che cosa potrebbero perdere, se non il loro pregiudizio o nella peggiore delle ipotesi un pò del loro tempo, e che benefici ci potrebbero essere se ci fosse del vero in questa disciplina e se i malati ne potessero trarre un beneficio concreto?

Omeopatia: per chi?

Questa strategia terapeutica può dare un aiuto tangibile in diverse malattie. Grazie alla duttilità della Legge dei Simili su cui si basa essa è spesso indicata anche in pazienti difficilmente curabili perchè affetti da disturbi bizzarri e non classificabili. Spesso può guarire tendenze costituzionali profonde su cui i farmaci hanno solo un effetto palliativo. La gamma dei disturbi in cui può dare il suo contributo da sola o in associazione con quella convenzionale o con altre terapie è molto vasta, abbracciando praticamente tutte le condizioni in cui l’organismo disponga ancora delle risorse necessarie alla guarigione. Per citare solo qualche esempio, la cefalea cronica, le infezioni ricorrenti in adulti e bambini, le allergie, i disturbi mestruali, la fibromialgia, gli effetti di radioterapia e chemioterapia, la sclerosi multipla. I pazienti con cancro possono beneficiare di un miglioramento della qualità di vita, come è emerso in uno studio indipendente dell’Università di Friburgo (1). Il potenziamento del sistema immunitario e dello stato di salute complessivo può inoltre rappresentare un valido contributo per fronteggiare la malattia di questi pazienti.

Sul versante psicologico citiamo fra gli altri ansia, depressione, disturbi emotivi e caratteriali in adulti e bambini, disturbi da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD) e disturbi ossessivo-compulsivi.

L’Omeopatia si rivela sovente un prezioso aiuto anche in soggetti con problematiche emotive o esistenziali e per lo Psicoterapeuta che li segue. Molte persone pur non accusando veri disturbi psicologici procedono per così dire "col freno a mano tirato" a causa di vulnerabilità o difficoltà interiori che ne condizionano a volte in modo considerevole l'esistenza. Capita sovente che un paziente rivoltosi al medico per trovare sollievo da un singolo disturbo guarisca da altri sintomi fisici o da aspetti ben più importanti della propria personalità che non immaginava di poter affrontare o di cui non era nemmeno consapevole. In soggetti con disturbi psicologici o esistenziali un sintomo superficiale può assumere perciò in questi casi il ruolo di una sorta di prezioso  "cavallo di Troia " che consente alla persona una cura ben più incisiva.

Possiamo consultare alcuni ulteriori esempi delle potenzialità della medicina omeopatica nella sezione (…).

Quando ricorrere alla Medicina Omeopatica e quando a quella Medicina Convenzionale??La realtà è assai complessa e non può essere riassunta in poche semplici righe divulgative.

Si tratta semplicemente di due diversi approcci: l'uno potenzia le capacità dell'organismo conferendogli la risorsa necessaria a guarire dall’interno, mentre l'altra punta piuttosto a sostituirsi ad una risposta carente. La prima è una lezione di nuoto, la seconda un salvagente lanciato quando il mare è in tempesta. 

L’Omeopatia non è inoltre indicata in caso di patologie dove si renda necessario un intervento chirurgico. 

Vi sono situazioni dove la patologia si è aggravata al punto da provocare una distruzione dei tessuti o comunque da ridurre fortemente le capacità reattive dell'organismo, rendendo difficile o perfino impossibile l’azione del rimedio omeopatico. 

In questi casi può porsi semplicemente al servizio di quella Convenzionale svolgendo un ruolo di supporto, oppure cedendole il passo. Più in generale è opportuno ricorrere alla terapia farmacologica in tutte le circostanze in cui il medico lo consideri necessario o comunque opportuno nel superiore interesse del Paziente.

Peraltro non di rado un rimedio omeopatico ben prescritto migliora le condizioni dell’organismo e dell’organo o apparato malato consentendo allo Specialista di ridurre il dosaggio dei farmaci tradizionali.

Il medico omeopatico è semplicemente un professionista che in presenza delle corrette indicazioni sceglie di stimolare il meccanismo di guarigione interno del paziente anzichè sostenerne l'insufficienza dall'esterno con un farmaco. E' suo compito selezionare la migliore strategia terapeutica per ciascuno dei suoi pazienti secondo scienza e coscienza.

Dopo oltre venticinque anni di esperienza quotidiana posso testimoniare l'efficacia dell'Omeopatia (se necessario in associazione con la Medicina Convenzionale o con altre terapie) in diverse condizioni acute e croniche, con una ricaduta positiva sulla salute e sulla qualità di vita delle persone. Sono orgoglioso della mia sudata laurea in Medicina e Chirurgia e ho la massima stima verso i miei Colleghi, con diversi dei quali ho un rapporto di fattiva collaborazione. 

Credo che questa medicina, se praticata correttamente, senza settarismi nel rispetto delle sue indicazioni e dei suoi limiti, sia un’arma preziosa nell’arsenale della Medicina.

 

Dr. Paolo Campanella medico omeopatico