Una cura su misura per ogni malato
E' possibile aprire la porta di casa con una spallata, un piede di porco o la fiamma ossidrica, ma solo la chiave “simile” alla serratura la potrà far scattare.
Allo stesso modo non esistono soluzioni standard o scorciatoie in Omeopatia: dato che ogni malato è diverso dagli altri, la prescrizione si deve fondare sulla totalità dei sintomi e non sul nome della malattia, e deve inoltre limitarsi in genere ad un unico rimedio (Omeopatia Classica o Unicista).
In realtà un rimedio può essere considerato omeopatico solo se è possibile trovare una forte similitudine fra i suoi sintomi e quelli del paziente. Senza comparazione fra rimedio e malato, l'aggettivo "omeopatico" riferito è del tutto improprio:si dovrebbe più correttamente parlare di "rimedio potenzialmente omeopatico".
Secondo la Medicina Omeopatica Classica o Unicista, quella che pratico da quasi un quarto di secolo e di cui scrivo in questo sito, sono perciò del tutto fuori luogo le terapie effettuate sulla base del solo nome della malattia o del disturbo da trattare. Non si fondano sulla vera Medicina Omeopatica le prescrizioni da banco per la febbre, la tosse, l'ansia o la stitichezza, nè hanno valore le somministrazioni di cocktails di rimedi con l'obiettivo di aggirare lo studio e la comprensione profonda dei disturbi del paziente, che va visto come unico e irripetibile.
Se è importante rispettare i Colleghi che ispirano la loro pratica professionale su principi differenti, è anche doveroso ribadire il fermo convincimento che il loro modo di procedere non ha nulla a vedere con l'Omeopatia Classica o Unicista e non ne condivide le potenzialità curative.