I sintomi sono il codice con cui l'organismo ci parla di sé
Medico omeopatico e paziente lavorano insieme allo scopo di tracciare con la maggiore fedeltà possibile il ritratto della malattia e soprattutto del malato che ne soffre. La strategia personale con cui l'organismo affronta la patologia viene espressa mediante un codice costituito da sintomi fisici e mentali che andranno perciò opportunamente osservati al fine di individuare il rimedio più simile, quello capace di innescare la risposta curativa.
Il rimedio omeopatico è un’informazione capace di evocare una risposta precisa e coerente nell’organismo del paziente.
La sua modalità di azione è assimilabile ad una lezione impartita ad uno studente o ad un file introdotto in un computer.
Per questa ragione una singola dose viene lasciata solitamente agire nei casi cronici per molte settimane senza che sia necessaria alcuna ripetizione. Benchè il medicamento cominci ad agire immediatamente, la pienezza dei suoi benefici sarà apprezzabile solo dando tempo all'organismo di operare i giusti correttivi. Nelle malattie acute l'azione è più veloce, e in casi selezionati il medico può consigliare una cauta ripetizione della dose.
I globuli o i granuli non devono essere toccati con le mani. Ci si può aiutare versandoli dal tubetto nella nicchia del tappino per poi depositarli sotto la lingua. Se non c’è urgenza o diversa indicazione da parte del medico è preferibile assumerli alla sera come ultimo atto prima di dormire.
Solitamente occorre prendere tre soli globuli per una sera soltanto (non tutte le sere!) a distanza di almeno mezz’ora da ogni sapore (cibo, caramelle, dentifricio, etc.) e comunque a bocca libera e sciacquata.
I pazienti a cui vengono prescritte le Potenze Q possono scaricare qui di seguito le indicazioni utili alla loro preparazione e gestione.